Memories. Alla scoperta del comune di Acciano

Il videogame Memories trova la sua realizzazione nell’ambito del progetto regionale LAB8 che, grazie anche alla valorizzazione del ricco patrimonio culturale locale, punta a rivitalizzare 11 comuni della provincia dell’Aquila fortemente colpiti dal terremoto del 2009. In quest’ottica il gioco si pone quale originale strumento di promozione territoriale, poiché prevede il coinvolgimento dell’utente nella riscoperta di paesaggi, monumenti e beni artistici sparsi nei piccoli centri abruzzesi.

Il Comune di Acciano (AQ) è formato da Acciano Capoluogo e dalle frazioni di Roccapreturo, Beffi, Succiano e San Lorenzo. Nei catasti onciari e nelle numerazioni dei fuochi fatte tra i sec. XV-XVI rispettivamente si chiamavano: Castrum Acciani, Rocca de Preturo, Castrum Beffi, Villa Socciani e Villa Sancti Laurentii.

Roccapreturo

Il primo documento che attesta l’esistenza di Acciano è del 1092. Esso menziona le case di Acciano tutte appartenenti al monastero benedettino di San Benedetto in Perillis. Nel 1185 diviene signore di Acciano Teodino di Castello signore d’Orsa. Un documento del 1188 attesta l’esistenza delle Chiese di S. Petronilla e di S. Lorenzo, che dovevano la quarta parte delle rendite al monastero di San Benedetto. Nel 1383 Carlo III Durazzo lo donò a Matteo Gentile fratello del Vescovo di L’Aquila. Nel 1419 passò ai Carafa, poi al Comune dell’Aquila e nel 1529 con l’infeudazione dei castelli fu dato ad un capitano spagnolo.

Appartenne in seguito agli Scalegni, ai Silveri ed a Margherita Strozzi. Nel 1448 l’ospedale di Acciano concorre a formare l’ospedale maggiore di L’Aquila. Il centro storico di Acciano, racchiuso entro le mura perimetrali tuttora esistenti, denota la sua condizione originaria di borgo fortificato, dove si accedeva attraverso tre porte: Porta Torrone, Porta Martino e Porta dell’Aia. L’orografia del terreno ha influenzato in maniera preminente la sua tipologia urbana che si adagia sui ripidi pendii a sinistra del Fiume Aterno.

Palazzo Galli

Palazzo Galli

La più antica ed importante tradizione è sicuramente il culto in onore di S. Erasmo, festeggiato contemporaneamente da Beffi e da Succiano. Il 2 giugno di ogni anno, ciascuno dei due centri organizza una processione diretta sul monte Offermo, dove sorge il piccolo santuario dedicato proprio a S. Erasmo Vescovo e Martire. Le due processioni partono dai centri urbani alle prime ore del mattino e dopo un cammino di oltre due ore giungono ai calmi. In questa zona, detta anche Valle del Santissimo, numerosi fedeli, provenienti soprattutto dalla Piana dei Navelli e dalla Media Valle dell’Aterno, attendono le processioni per accompagnarle sull’ultima parte del sentiero diretto al santuario. Nei tempi passati non sono mancate discussioni, anche accese, tra la comunità di Beffi e la comunità di Succiano, in quanto entrambe rivendicavano il diritto di precedenza sul percorso e l’autenticità del “proprio” S. Erasmo. I Parroci erano così costretti ad officiare funzioni religiose distinte ed a benedire separatamente i pani offerti ai pellegrini dalle due parrocchie.