Il territorio nel videogioco
All’interno dell’ambiente di gioco sono stati inseriti punti d’interesse presenti sul territorio di Spoleto e della Valnerina. Tra questi sono presenti le 11 istituzioni museali partner del progetto “Connessioni museali: tra valli e monti, borghi e città”.
Casa romana - spoleto
Datata al I secolo d.C. la domus presenta lo schema tipico delle case patrizie romane e conserva ancora bellissimi mosaici pavimentali. All’interno del pozzo della casa fu rinvenuto un frammento di iscrizione con dedica all’imperatore Caligola da parte di una certa Polla. Questo ritrovamento ha fatto pensare che la domus fosse di proprietà di Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano. La casa presenta un breve corridoio che dà accesso all’atrium, dove si trovano l’impluvium ed il compluvium, che si apre nel soffitto. Ai lati si trovano ambienti secondari, denominati cubicula, che tuttavia presentano notevoli mosaici. In asse con l’atrium si trova la sala di rappresentanza della casa, il tablinum. Questo è fiancheggiato da due ambienti decorati con mosaici probabilmente più tardi di quella degli altri pavimenti. Sulla destra, disposto su un piano sopraelevato, si trova il triclinium che presenta una decorazione pittorica frammentaria. A sinistra del si trova un ambiente che collega la zona dove sorgeva il giardino porticato interno alla casa del quale rimangono alcuni frammenti di colonne.
PALAZZO COLLICOLA - spoleto
Costruito nella prima metà del XVIII secolo per volere dell’omonima famiglia nobile, il Palazzo oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” dove sono esposte importanti opere di arte moderna e contemporanea. Al primo piano dell’edificio si trova l’Appartamento Nobile dove è ancora possibile ammirare alcuni elementi originali della dimora settecentesca. All’interno dell’edifico è ospitata anche la Biblioteca Carandente, composta da un fondo di oltre 30.000 volumi sull’arte moderna e contemporanea donato dallo stesso Carandente.
MUSEO DEL TESSUTO E DEL COSTUME - spoleto
Ospitato all’interno dello storico palazzo Rosari Spada a Spoleto, raccoglie numerosi manufatti tessili di origine locale, nazionale e internazionale, databili tra il XIV e il XX secolo.La ricca collezione, per la maggior parte frutto di donazioni, comprende paramenti sacri, abiti e accessori (fra cui l’abito appartenuto ad Alexandrine Bonaparte), oltre a sezioni dedicate ai tessuti “operati” e “alla perugina”, questi ultimi tipici della cultura popolare umbra.Questo museo fa parte della rete regionale “Musei che hanno stoffa”.
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MUSEO EX FERROVIA - spoleto
Gli oggetti, i documenti e le riproduzioni, ospitati presso la vecchia stazione di Spoleto, illustrano la storia della ferrovia che dal 1926 al 1968 collegava la città a Norcia.
Nonostante oggi non svolga più la sua funzione originale, il tracciato ferroviario è stato riconvertito come percorso fruibile a piedi o in bicicletta.
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BASILICA SAN SALVATORE - spoleto
Facente parte dal 2011 del sito seriale UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774)”, testimonia il pregevole intervento longobardo sul preesistente edificio dedicato ai Santi taumaturgi Concordio e Senzia.
Una caratteristica di questa Basilica di Spoleto è il largo riuso di materiale antico, soprattutto di età classica, in particolare per quanto riguarda gli elementi decorativi.
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ROCCA ALBORNOZIANA - spoleto
L’edificio venne edificato nel 1359 a Spoleto su progetto del Cardinale Egidio Albornoz come fortezza in funzione strategica per l’autorità del Papa sul territorio. In seguito divenne la residenza per le figure illustri della città, fra cui nel 1499 ospitò anche Lucrezia Borgia quando fu nominata reggente del Ducato di Spoleto.
Dal 1816 al 1982 la Rocca fu convertita in carcere, mentre oggi al suo interno si trova il Museo Nazionale del Ducato.
MuST. MUSEO DI SCIENZE DEL TERRITORIO - LABORATORIO SCIENZE DELLA TERRA - spoleto
Il Laboratorio di Scienze della Terra nasce a Spoleto nel 1987 come museo didattico e scientifico attorno alla storica collezione ottocentesca del naturalista spoletino Francesco Toni. La collezione è composta da oltre seimila reperti, comprende anche manuali, carte geologiche e documenti, raccolti a scopo didattico tra il 1867 e il 1892. Il museo si articola in diverse sezioni tematiche, illustra rocce e fossili distinti per ere geologiche, oggetti etnografici dell’era Neozoica, minerali e marmi.
TEATRO ROMANO - spoleto
Edificato nel I secolo a.C. a Spoleto, in epoche successive alcune sue strutture furono riutilizzate per altri scopi. Nell’Alto Medioevo sulla scena del teatro venne costruita la chiesa di Sant’Agata e il palazzo Corvi, mentre nel XIV secolo i corridoi furono convertiti in un carcere. Il Teatro finì per essere utilizzato, ormai interrato, come chiostro del monastero di Benedettine. La sua struttura romana fu riscoperta solo nel 1891 grazie agli scavi condotti dall’archeologo Giuseppe Sordini. Oggi nel complesso adiacente al Teatro trova la sua sede il Museo Archeologico Nazionale.
museo delle miniere - morgnano (spoleto)
Il Museo delle Miniere di Morgnano è stato realizzato sull’antica struttura del Pozzo Orlando, luogo simbolo della memoria del lavoro delle miniere, che ha segnato per quasi un secolo la vita della città di Spoleto e del suo territorio. Costituisce uno scenario unico e suggestivo per le manifestazioni realizzate nel corso dell’anno. Il Museo propone una visita alle esposizioni presenti con la guida di ex minatori, testimoni diretti del lavoro delle miniere.
casa dei racconti - vallo di nera
La Casa dei Racconti di Vallo di Nera è un centro di documentazione della memoria popolare. All’interno si trova l“Armadio della memoria”, una struttura lignea ad opera dello scultore siciliano Franco Pappalardo. L’armadio è dotato di cassetti, cassettini, scaffali e contenitori che compongono una grande antologia della cultura popolare, dei suoi, riti, ritmi e valori. All’interno della struttura sono racchiuse una serie di materiali come semi, bacche, ricette, fotografie, ma anche libri, riviste e vhs lasciati dai cittadini stessi (ca. 1500).
museo delle mummie - cerreto di spoleto
Il Museo delle Mummie ha sede dentro il Centro di Documentazione “Baronio Vincenzi” a Borgo Cerreto, ubicato dentro l’ex chiesa dei Santi Gesù e Maria. Il museo racchiude un complesso di mummie naturali ritrovate nel 1959. Oltre ai corpi mummificati, sono state rinvenute alcune testimonianze dell’attività e della vita di Baronio Vincenzi, che fu medico e chirurgo a Cerreto di Spoleto tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento. Originariamente la chiesa dei Santi Gesù e Maria fu fatta costruire dallo stesso Baronio Vincenzi come cappella privata per la sua sepoltura.
cedrav. museo del ciarlatano - cerreto di spoleto
Il Museo del Ciarlatano, antenna dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra, istituito e progettato dal Cedrav, si trova a Cerreto di Spoleto nel Complesso di San Nicola, ex insediamento monastico agostiniano di origine romanica.
Il Museo del Ciarlatano racconta l’importanza e la particolarità della figura del ciarlatano. I ciarlatani nascono come questuanti proprio a Cerreto, la parola infatti deriva da “Ciarlare” e “Cerretano”. Queste figure hanno poi cominciato a vendere gioielli, spezie e pozioni mediche certificate. Il Museo si occupa anche di documentare le manifestazioni del teatro popolare e degli spettacoli di strada, con rielaborazioni e riproposizioni.
MUSEO DELLA CANAPA - SANT'ANATOLIA DI NARCO
La tessitura, attività tipica della Valnerina, è il punto cardine di questo museo di Sant’Anatolia di Narco: qui si possono ripercorrere tutte le fasi della lavorazione della canapa e osservare una ricca collezione di manufatti tessili, databili fra il XVIII e il XX secolo, in parte donati dagli stessi abitanti del paese.
Parte del museo è il Laboratorio di tessitura che, con intenti didattici, offre la possibilità di cimentarsi in quest’arte.
Il museo fa parte della rete regionale “Musei che hanno stoffa”
ABBAZIA SANTI FELICE E MAURO - SANT'ANATOLIA DI NARCO
L’Abbazia, edificata nel XII secolo a Castel San Felice (Sant’Anatolia di Narco) su un edificio precedente, fa rivivere la memoria dei due monaci siriaci che, secondo la tradizione, nel VI secolo sconfissero il drago che infestava la zona.
La vicenda è rappresentata su un bassorilievo che orna la facciata dell’edificio, mentre le spoglie dei santi sono conservate nella cripta.
Il drago della leggenda rappresenterebbe la personificazione delle malattie derivate dalla paludosità della zona, bonificata in seguito all’arrivo dei due monaci.
PICCOLO MUSEO DELLA BIGA - MONTELEONE DI SPOLETO
Il piccolo Museo della Biga nasce a Monteleone e ha sede presso l’ex convento francescano. Il museo accoglie una copia a grandezza naturale del 1985, ad opera della scuola del maestro Manzù, della cosiddetta “biga etrusca” del VI secolo a.C. ritrovata nel 1902 dal monteleonese Isidoro Vannozzi in una tomba a tumulo, in località Colle del Capitano. La Biga è stata ritrovata completamente intatta in legno, bronzo dorato e avorio, con parapetti istoriati con scene di Achille tratte dell’iliade. La biga originale si trova dal 1903 al Metropolitan Museum di New York.
EX CONVENTO DI S. CATERINA - MONTELEONE DI SPOLETO
Nel XIV secolo, provenienti da Norcia, arrivarono delle Monache Agostiniane a Monteleone di Spoleto e vi costruirono un monastero dedicato a Santa Caterina, ristrutturato all’inizio del XVIII secolo dopo un terremoto.
Soppresso il convento nel 1866, le monache furono costrette a trasferirsi a Cascia e l’edificio cadde progressivamente in rovina, ad oggi ne rimangono solamente le mura perimetrali.